Casa del Fascio di Pontelongo
- Location
- Pontelongo (Pd) - Italy
- Project
- Arch. Luca Bezzetto, Arch. Maurizio Baccan
Il restauro si è sviluppato su quattro livelli d’intervento: la rimozione del tetto degradato, il consolidamento delle travi a T in calcestruzzo, la realizzazione di una nuova copertura e l’esecuzione del controsoffitto e delle pitture interne alla sala.
La rimozione del tetto è stata decisa per limitare la necrosi dell’organismo: in questo caso, la semplice conservazione sarebbe stata più dannosa di un restauro in cui fosse ammessa la possibilità di sostituire alcuni elementi esistenti, perché sarebbe stata pregiudicata la possibilità di continuare ad utilizzare l’edificio.
Il consolidamento delle travi a T in cemento che costituiscono la struttura su cui appoggiava l’originario compluvio mira ad ovviare alla carbonatazione del cemento, conseguenza degli incendi, e a rettificare l’irregolarità formale delle travi che rischiava di degenerare in degrado strutturale derivante dall’eccentricità dei carichi; ogni trave principale è stata accoppiata da due travi reticolari in acciaio vincolate all’anima di ciascuna trave a T.
E’ stata quindi realizzata una nuova struttura di copertura capace di ricordare formalmente quella antecedente l’intervento. Il ripristino della forma a compluvio è stato realizzato con una struttura secondaria ed una terziaria in legno lamellare, su cui è stato posato un manto di pannelli sandwich: l’estradosso e l’intradosso sono costituiti da lamiera colorata con interposto strato isolante al fine di poter rispondere ai requisiti di coibenza acustica e termica che la normativa impone.
L’ultimo livello d’intervento ha riguardato l’interno della sala dove molti dei valori architettonici costitutivi erano stati nascosti o ignorati; il progetto si è fatto carico di ri-attribuire identità a questo ambiente divenuto privo dei suoi caratteri distintivi, facendo riaffiorare significativi elementi architettonici che anche nei recenti interventi attigui sono stati ignorati. Gli elementi che riemergono da questa ri-valorizzazione sono: il boccascena, le alte finestrature del prospetto ovest, gli impianti tecnologici rimasti a vista, l’arengario interno alla sala con la sua porta d’accesso murata: le pitture vogliono evidenziare l’emersione di quegli elementi in quanto portatori di valori. La proposta cromatica che evoca atmosfere futuriste, vuole semplicemente essere un ausilio alla lettura dell’opera: l’uso dei quattro colori, cioè il rosso il verde il giallo ed il blu, determina una maglia triangolare che, attraverso le contraddizioni cromatiche, propone la rivalutazione di quanto venne nascosto da concrezioni indifferenti; gli elementi significativi, incorniciati dalle nuove tinteggiature, sono stati volutamente lasciati nello stato di conservazione in cui si trovavano, risultando nuovamente leggibili.